«Hai pregato?»
«Sì, forse anche troppo. Ho un’overdose da Dio»
San Marco ti fa capire molte cose. Sìsì. Chi denuncia con me quei dea Brussa?
Come si gioca? Si formano due squadre, nel prototipo erano maschi contro femmine, ma le possibilità sono le più varie. Si designano due figure principali: il lanciatore del dado, meglio se quei dadoni simil cuscino graaandi e anche un po’ morbidosi che rimbalzano) e il giudice che controlla la regolarità del lancio (nel 90% dei casi questa figura si autoproclamerà come tale per ovvi motivi di necessità, è comprensibile [?]).
Disposte le squadre nell’ordine che si vuole, si decide come assegnare l’azione del gioco. Praticamente, a seconda che il numero uscito sia pari o dispari sarà il turno di una o dell’altra squadra.
Inizia il gioco vero e proprio: si lancia il dado, dopo avere visto che numero è uscito la squadra corrispondente sceglierà un proprio giocatore il quale dovrà togliersi un indumento, e così ciclicamente con gli altri membri della squadra (esempio prima ci si toglie uno dopo l’altro la maglia, poi boh le scarpe e via discorrendo).
Vince chi rimane vestito. No vince chi è più brutto. No vince chi ha l’intimo beige. No aspetta… vince chi mette più carne al fuoco.. ok ci vado.
L’abbraccio della fratellanza però non è contemplato nel regolamento. E non fatelo quando fa freddo cacchio!